L'AQUILA Ripartono le attività e i servizi socio-assistenziali, ma anche i centri sportivi e con essi il calcio e il calcetto amatoriale, la pallacanestro, il beach volley, la pallavolo, sebbene con regole anti-virus: senza toccarsi e stando il più possibile a distanza. Lo stabiliscono due diverse ordinanze, la 71 e 72, firmate dal governatore Marco Marsilio. La prima approva il piano territoriale regionale socio-assistenziale con gli standard da rispettare. La novità principale è racchiusa nel fatto che la riapertura dei servizi, entro il primo luglio, andrà subordinata a un accordo tra gli Ambiti distrettuali sociali e i gestori con il coinvolgimento dell'Asl. Il progetto di riavvio potrà tenere conto di una prospettiva modulare: da remoto, a domicilio, nelle strutture con un numero ristretto di ospiti per i quali si possa gradualmente garantire il pasto il servizio di trasporto, oppure in spazi alternativi, anche all'aperto. Per contingentare il numero degli ospiti dovrà essere data precedenza alle persone (bambini, persone con disabilità, anziani) il cui prolungato permanere al domicilio in concomitanza con l'elevata complessità assistenziale «sta causando problemi di tipo sociale o sanitario alla persona stessa o alla sua famiglia».
Per quanto riguarda i centri diurni per persone con disabilità, le attività andranno ridotte in modo da limitare il numero di presenze contemporanee. Se le dimensioni del centro permettono di garantire il distanziamento, sarà possibile dividere gli utenti in due o più piccoli gruppi per un massimo di cinque persone, anche in più turni giornalieri. Il trasporto, stabilisce l'ordinanza, è compito delle famiglie. Se ciò non fosse possibile, «è auspicabile l'uso di mezzi dedicati». Protestano gli asili nido: per la fascia 0-3 anni non è previsto nulla.
OBBLIGHI E DOVERI Per quanto concerne i centri sportivi, l'ordinanza in qualche modo anticipa il provvedimento atteso dal governo sulle attività amatoriali. Il protocollo si rivolge a società, associazioni, centri e circoli, anche se non affiliati a organismi sportivi. In particolare si fa riferimento al codice Ateco 93.11.30, ovvero Gestione impianti sportivi polivalenti. Le regole sono stringenti. Si va dal controllo rigoroso degli accessi al registro della presenza degli atleti. Nel documento si ammette «la difficoltà di mitigazione del rischio nella pratica sportiva». Per questo si raccomanda il contingentamento degli ingressi e l'attuazione, dove possibile, della riduzione delle attività e del numero totale delle persone presenti all'interno dell'impianto. Il distanziamento dovrà essere osservato in particolare nei locali di ristoro, nei bagni e negli spogliatoi. Sarà vietato lo scambio gli attrezzi sportivi. Gli atleti dovranno arrivare già vestiti con gli indumenti da allenamento. Il pagamento della quota campo avverrà in un'unica soluzione da parte di un rappresentante del gruppo all'inizio della pratica sportiva. Tutto il materiale dovrà essere igienizzato al termine di ogni utilizzo. Si potranno tenere aperti gli impianti fino alle 24.
Piuttosto singolari le modalità di gioco per il calcio e la pallacanestro: non si potrà sputare o starnutire; non si potrà recuperare il fiato da seduti o sdraiati nell'area di gioco; potranno toccare il pallone con le mani solo i portieri muniti di guanti igienizzati; il pallone può essere recuperato solo tramite intercetto non tramite il contrasto, sono vietate scivolate e marcatura a uomo.