L'AQUILA«L'utile raggiunto nell'ultimo bilancio non piove dal cielo e certamente dev'essere investito per il miglioramento del servizio e con esso delle condizioni di chi lo realizza». Alla scadenza del mandato dell'amministratore unico dell'Ama Gianmarco Berardi, le Rsa di Filt-Cgil e Fit-Cisl colgono l'occasione per fare una riflessione sugli ultimi tre anni e sulla vertenza per la contrattazione di secondo livello che ha visto coinvolti i lavoratori dell'azienda per la mobilità. «L'amministratore», scrivono Valerio Masciovecchio (Filt-Cgil) e Venturino Di Marzio (Fit-Cisl), «ha raccontato il risanamento della società, senza citare neanche con una parola, men che meno che con un ringraziamento, i dipendenti o quelli che alcuni chiamano i collaboratori. Eppure, facendo leva sulle scelte del Comune inerenti al destino della società con relative risorse, nonché sugli stanziamenti che la Regione ha destinato alla riorganizzazione dei servizi della città capoluogo colpita dal sisma, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali, su indicazione unanime del consiglio comunale, con in testa il sindaco e gli assessori, si sono assunti la responsabilità di seguire la strada dell'aggiornamento della contrattazione di secondo livello, che Berardi invece voleva cancellare». Infine i saluti. «Diversamente da lui», dicono le Rsa, «noi Berardi, che abbiamo contrastato e del quale abbiamo invocato le dimissioni, lo ringraziamo per il lavoro svolto. Il suo è terminato, noi abbiamo ancora tanta strada da percorrere e attendiamo la nomina del nuovo amministratore, per riprendere il confronto».