ROMA Nella corsa per il decollo della Nuova Alitalia ci mancavano anche gli incidenti sulla pianificazione dei voli. In breve, il team guidato dal direttore generale Giancarlo Zeni ha venduto biglietti per voli che sono stati cancellati pochi giorni dopo la prenotazione. Un danno grave per una compagnia che punta al rilancio in grande stile e che vede in queste ore il call center preso d'assalto dai viaggiatori imbufaliti. I biglietti cancellati, a causa dell' emergenza Covid, sarebbero già migliaia perché la gestione Zeni ha inspiegabilmente evitato di avvertire la clientela che la maggior parte delle destinazioni servite non sono al momento raggiungibili. E questo per le ben note restrizioni legate alle quarantene e al dilagare del virus nel mondo. Così nei mesi di aprile, maggio e giugno il vettore ha continuato ad accettare le richieste, scommettendo su riaperture che poi non sono giunte. In altre parole, nonostante l'allarme lanciato dai sindacati interni, la pianificazione messa a punto a settembre scorso è rimasta inalterata. Con conseguenze gravi sia sul fronte dei costi che su quello dell'immagine. Alitalia tenterà infatti di rimborsare con voucher (dopo aver percepito denaro sonante) i passeggeri di tutti i voli cancellati in extremis e caricare di super lavoro gli uffici interni, chiamati a gestire il dissenso, tanto per usare un eufemismo, di migliaia di utenti. Quello che colpisce di più i sindacati è che questa strategia del lasciar andare viene portata avanti anche ora, alla vigilia cioè della nomina di un nuovo ad e del varo della Newco. Una iniziativa singolare che rischia, tra l'altro, di aggravare i conti, vista la mole di rimborsi che si sta accumulando. Di fatto sarebbe stato più logico, in attesa del cambio al vertice, adottare una politica prudente, riducendo al minimo l'azzardo: un errore intollerabile per un manager che si dice esperto come Zeni. Il quale, tra l'altro, in questi giorni ha inspiegabilmente incontrato i vertici delle piccole compagnie italiane per discutere di slot, accordi commerciali, code sharing: iniziative che non rientrano nel perimetro dell'amministrazione straordinaria e che potrebbero indebolire ulteriormente la posizione del vettore e pregiudicare il nuovo piano industriale.
LE NOMINE Intanto, se per la poltrona di presidente si parla ormai insistentemente della ex numero uno di Enav Roberta Neri, per il posto più ambito di ad non c'è ancora la fumata bianca. Per la verità Fabio Lazzerini, manager interno, gode della fiducia di una parte consistente del governo. Da parte della ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli come del ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, mentre il monistro Roberto Gualtieri si appresterebbe a dare il suo ok. Sullo sfondo resta però in piedi anche la candidatura di Joerg Eberhart, oggi ceo di Air Dolomiti (gruppo Lufthansa) e manager vicino al capo di Lufthansa Carsten Spohr, che potrebbe traghettare Alitalia proprio in braccio ai tedeschi. Fuori gioco invece, salvo clamorosi ripescaggi, l'ex Fca Alfredo Altavilla e Roberto Scaramella che dal ruolo attuale di advisor ambirebbe a trasformarsi in capo azienda. Tutto ciò in attesa della firma del decreto del ministero dell'Economia che darà il via alla nuova compagnia di bandiera. I tempi anche qui sono incerti e non è escluso che il dossier possa slittare a luglio. Il Mise vorrebbe chiudere prima, ben consapevole del fatto che è necessario attrezzarsi rapidamente in vista della ripartenza del settore. Le prossime ore saranno decisive per capire se basterà questo atto ufficiale del ministero di Gualtieri, oppure se ci sarà bisogno di un Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno il caso Alitalia.
Bruxelles aspetta anche di capire se ci sia effettiva discontinuità tra le due Alitalia, quella in amministrazione straordinaria e quella di nuova costituzione. Il governo, in attesa che il premier Conte sciolga il toto-nomine, potrebbe già inviare una sorta di piano industriale alla Commissione Ue. Le linee guida della De Micheli sono tracciate: si punta una compagnia impegnata sul medio-lungo raggio con 105 aerei e pareggio di bilancio al terzo anno sui cinque di piano. Rimane in discussione la presenza o meno delle attività di handling all'interno del perimetro della Newco. Da qui il nodo esuberi il xui numero non sarà inferiore a 2 mila.