Data: 13/07/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Alitalia, prestito ancora prolungato È pronto il decreto semplificazioni. «Il sistema aeroporti è in sofferenza giusta la proroga delle concessioni»
ROMA Il comma, come non di rado accade, è spuntato in zona Cesarini. Che nelle questioni di governo vale a dire in quel passaggio che c'è tra il testo entrato nel consiglio dei ministri, e quello inviato per la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato che precede la firma del capo dello Stato. Quel tempo extra, che a volte dura anche qualche settimana e che serve a chiudere tutti gli accordi dei decreti approvati salvo intese del governo. Il decreto semplificazioni è diventato l'ultimo treno utile, essendo ormai dato per certo che il quarto decreto anti-crisi già ribattezzato «luglio» dovrà cambiare nome in «agosto», perché prima di allora non vedrà la luce. Così il governo ha deciso di non perderlo per prorogare fino a fine anno la restituzione da parte di Alitalia del prestito ponte da 400 milioni ottenuto lo scorso anno per mantenere in vita la compagnia di bandiera in attesa della partenza della nuova società che sarà ricapitalizzata con i 3 miliardi di euro stanziati sempre dal governo nel decreto Cura-Italia.
I CAMBIAMENTI Senza la norma inserita nel decreto semplificazioni, Alitalia avrebbe dovuto rimborsare il governo entro la fine del mese. Ma il salvagente lanciato alla compagnia di bandiera non è l'unica novità dell'ultimo minuto inserita nel provvedimento che sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Gli articoli del decreto semplificazioni sono saliti a 65. Tra le norme inserite prima dell'invio del provvedimento alla Ragioneria generale per la bollinatura, c'è anche una modifica fino ad aprile del prossimo anno, per i quorum delle assemblee delle società per deliberare gli aumenti di capitale. «A condizione che sia rappresentata almeno la metà del capitale sociale», dice il testo, «non si applica la maggioranza rafforzata del voto favorevole di almeno due terzi del capitale rappresentato in assemblea» quando bisogna decidere su aumenti del capitale. Per il resto l'impianto del provvedimento viene confermato. L'obiettivo principale dell'esecutivo è di rendere più veloce la realizzazione delle opere infrastrutturali strategiche (ma la lista delle 130 è allegata al testo del Piano Nazionale delle riforme) proponendo il modello Genova e un cambiamento alle norme degli appalti. La norma transitoria, durerà fino al luglio del prossimo anno, prevede fra l'altro l'affidamento diretto per prestazioni di importo inferiore a 150.000 euro e, sopra tale soglia «una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di un numero di operatori variabile sulla base dell'importo complessivo». Oggetto di molte discussioni è la modifica dell'abuso d'ufficio e del danno erariale, ritenute dal presidente del Consiglio essenziale per superare il blocco della firma, ossia la ritrosia dei funzionari pubblici a firmare gli atti, che rallenta molte procedure pubbliche. Fino al 31 luglio 2021, la limitazione della responsabilità per danno erariale è limitata al solo dolo per quanto riguarda le azioni, mentre resta invariata per quanto riguarda le omissioni, La norma prevede poi che, per la maggior parte degli adempimenti burocratici, scaduti i termini previsti dalla legge, valga la regola del silenzio-assenso, con inefficacia degli atti tardivamente intervenuti. C'è poi un pacchetto destinato alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Chi vorrà ed è in possesso di un domicilio digitale, come la Pec, potrà gestire quindi tutta la comunicazione con la Paper via telematica, senza fare file e con risparmi di spedizione e carta. Nell'ottica di standardizzare il tutto, la piattaforma sarebbe unica. Così come unica è l'identità digitale, lo Spid, ad oggi sullo smartphone di 8 milioni di persone. «Il sistema aeroporti è in sofferenza giusta la proroga delle concessioni»
Presidente Fabrizio Palenzona, in fase di conversione del Decreto Rilancio è stata approvata una norma che proroga le concessioni aeroportuali di due anni. Come giudica la misura alla luce delle richieste avanzate dal settore?
«È da tempo che gli aeroporti chiedono un intervento, anche attraverso una proroga, che l'Unione Europea ha riconosciuto essere uno strumento idoneo per consentire lo sviluppo delle concessioni, supportare il sistema e incentivare i nuovi investimenti, insomma crescere ancora salvaguardando occupazione e indotto. Tant'è che in Francia ne hanno preso atto e si sono mossi in questa direzione in anticipo rispetto agli altri Paesi. Ora, con l'emergenza Covid, la proroga è diventata una necessità assoluta, vista la gravità e l'eccezionalità della situazione». In molti hanno parlato di regalo al settore. «Ma quale regalo! Gli aeroporti sono stati chiusi per mesi o tenuti aperti in forte perdita per assicurare un servizio pubblico essenziale. La proroga consente, in una fase particolarmente difficile, di garantire gli investimenti. Si è agito sul fattore tempo, senza toccare la tariffa. Credo sia stata una scelta ragionevole, per consentire un riequilibrio economico indispensabile per tutelare l'occupazione, modernizzare gli scali, implementare il traffico aereo. Del resto, questa scelta è stata supportata a livello europeo dal Temporary Framework che consente interventi a favore delle imprese con un allentamento alle regole sugli aiuti di Stato. Anche la task force guidata da Vittorio Colao ha suggerito la proroga: si recupera la possibilità di fare investimenti senza gravare sulle tariffe aeroportuali, mi sembra una ratio condivisibile e non ideologica». Quali sono le altre misure che Assaeroporti ha richiesto al Governo? «Riteniamo indispensabile per riuscire a garantire un immediato sostegno alle imprese aeroportuali lo stanziamento di un Fondo di 800 milioni per la compensazione dei danni subiti e l'introduzione di una serie di alleggerimenti fiscali, tra cui la riduzione dell'addizionale comunale sui diritti di imbarco, soprattutto per i piccoli aeroporti. Tali interventi servirebbero per superare la crisi ma ad oggi ci sono stati rifiutati. Sono invece arrivate ingenti risorse alle Fs, ad Alitalia, all'Anas. Nulla per i marittimi, gli aeroporti, la logistica. Una volta passata la crisi e tornati alla normalità la somma avrebbe potuto anche essere rimborsata, riassorbita nel tempo. Su questo abbiamo dato ampia disponibilità». In concreto, quali saranno i benefici per i gestori aeroportuali e per l'intero sistema con la proroga di 2 anni delle concessioni? «La misura è una boccata d'ossigeno e costituisce per ora l'unico intervento a sostegno dei gestori. Il sistema aeroportuale ha affrontato e affronta un momento particolarmente complesso: calo del traffico, carenza di ricavi e costi difficilmente recuperabili. La proroga, pur non agendo nell'immediato, ha grande valore per il sostegno e la ripresa degli investimenti e può contribuire alla crescita del nostro sistema, che resta strategico per dare sprint al Pil. Nessun regalo, mi creda, solo una scelta di buon senso, avallata del resto dalla Commissione Ue». |
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