SALVATAGGIROMA Fs e Atlantia confidano che Lufthansa si faccia avanti quanto prima con una proposta in equity nonostante non chiudano la porta a Delta. Il cda della compagnia tedesca è previsto per oggi per approvare i conti ed esaminare il dossier Alitalia. Al termine l'ad Carsten Spohr terrà una conferenza stampa dove, verosimilmente, potrebbe anticipare l'intenzione di fare una proposta più concreta, dopo la lettera di interesse commerciale recapitata a Fs e Mise una settimana fa. Proposta che, secondo quanto avrebbero riferito Giancarlo Guenzi (Atlantia) e Gianfranco Battisti (Fs) ai commissari ieri sera nel corso di un vertice a Roma, presenti gli uomini di Mediobanca e Rothschild, dovrebbe pervenire nella serata di lunedì prossimo a Ferrovie: questo hanno saputo i due manager da Francoforte. Battisti e Guenzi non avrebbero detto di più se non auspicare che la lettera faccia compiere un passo in avanti al negoziato, soprattutto se dovesse contenere dettagli sull'investimento in equity. I due manager avrebbero comunque annunciato che per il 21, giorno di scadenza della proroga, dovrebbero essere in condizione di far pervenire ai commissari una lettera più impegnativa. Probabilmente la costituzione del consorzio.
I NUMERI Intanto Stefano Laghi, Daniele Discepolo e Stefano Paleari ieri hanno partecipato a un'audizione alla Camera sul decreto che prevede il prestito-ponte da 400 milioni: hanno confermato la necessità che il closing avvenga entro il 31 marzo 2020. Inoltre si attendono che Fs sciolga la riserva sul partner industriale, scegliendo tra Delta e Lufthansa, su cui sono in corso «approfondimenti» (Laghi).
Nonostante l'incertezza della trattativa, la compagnia registra risultati in crescita, con ricavi in aumento e un fatturato che anche quest'anno supererà i 3 miliardi. Cala però l'ebitda, su cui pesa il caro-petrolio. «Operare in condizioni di incertezza non è semplice», ha esordito Paleari, dimostrando, attraverso i numeri, come si sia comunque riusciti a stare sul mercato pur in una situazione di «estrema difficoltà»: nel primo semestre i ricavi sono risultati pari 1,443 miliardi, il 3% in più rispetto al 2018 e il 7,7% dal 2017 (che sale al 14,2% in due anni se si guarda al lungo raggio); l'ebitda è invece negativo per 164 milioni, in peggioramento rispetto ai 124 milioni del primo semestre 2018, per l'aumento del costo del petrolio (52 milioni in più).
Discepolo ha spiegato che il negoziato va avanti «molto oltre i limiti consentiti», il termine del 21 per l'offerta vincolante diventa perciò «essenziale». Ma per Laghi lo spostamento di qualche giorno «non è un problema». Per arrivare tranquilli al 31 marzo 2020 serviranno gli ulteriori 400 milioni del prestito. L'intera audizione è avvenuta in un clima più sereno rispetto alla precedente del 26 marzo. Un esponente del Pd ha detto che invece di convocare i commissari sarebbe opportuno ascoltare Fs.