LA VENDITAROMA Lufthansa, Delta, Germàn Efromovich, ma anche il gruppo Toto. Poi c'è chi ritiene possa riesaminare il dossier Claudio Lotito e la politica potrebbe sensibilizzare una delle grandi società pubbliche prossime al rinnovo dei vertici. Nonostante slitti quasi certamente ai primissimi giorni della prossima settimana la pubblicazione del bando pubblico per sollecitare manifestazioni di interesse per Alitalia, dietro le quinte i potenziali interessati stanno seguendo le grandi manovre. La rivolta dei sindacati contro i 3.960 dipendenti in cig a causa delle 38 rotte nazionali e internazionali tagliate per il coronavirus da un lato, e il faro acceso dalla Ue sui 400 milioni del secondo prestito-ponte dall'altro, hanno contribuito a far prendere qualche giorno in più al commissario Giuseppe Leogrande, assistito da Rotschild e dallo studio legale Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners anche per limare gli ultimi dettagli di un'operazione da realizzare sotto la sorveglianza del Tribunale di Civitavecchia e del Mise.
È certo che il processo preveda più opzioni: lo spezzatino in tre lotti (servizi di terra, manutenzione, aviation) oppure il lotto unico. Il pretendente può scegliere su dove indirizzare la proposta con la facoltà di rivederne il perimetro riguardo gli asset. C'è chi ritiene che non abbia molto senso separare l'handling che sono i servizi di terra dal core business degli aerei, rotte e dipendenti. L'aggiudicazione avverrà sulla base della media ponderata dei punteggi su prezzo e business plan.
IL FARO DI BRUXELLES Intanto la Commissione europea ha avviato un'indagine approfondita sul prestito ponte da 400 milioni di euro concesso dal governo alla compagnia, per appurare se costituisce un aiuto di Stato e se rispetta le regole sugli aiuti alle società in difficoltà. L'avvio di un'indagine approfondita è una «procedura standard» che offre all'Italia e a tutte le altre parti interessate la possibilità di presentare le loro osservazioni, fanno sapere da Bruxelles. Questo non pregiudica in alcun modo l'esito dell'indagine stessa. La Commissione sta lavorando a «stretto contatto» con le autorità italiane sulla questione.
A fine 2019, le autorità italiane hanno annunciato che avrebbero concesso un nuovo prestito di 400 milioni a favore di Alitalia per facilitare la razionalizzazione della compagnia nel tentativo di cederne le attività. Il decreto legge che autorizza il prestito è stato approvato dal governo nel dicembre 2019 e convertito in legge dal Parlamento nel gennaio di quest'anno.
Il decreto dispone anche che la procedura che consente la cessione dei complessi aziendali di Alitalia debba essere eseguita entro il 31 maggio 2020. Non a caso sta per partire a breve la nuova procedura di cessione che sarà seguita dal commissario straordinario. L'indagine approfondita della Commissione chiarirà all'Italia e alla società, nonché agli acquirenti interessati se il prestito di 400 milioni costituisce un aiuto di Stato e se è conforme alle norme dell'Ue in materia di aiuti di Stato. Il trattato attribuisce alla Commissione il compito di contribuire a garantire parità di condizioni nel mercato unico dell'Ue a vantaggio dei consumatori e delle imprese. Le parti interessate possono spingere l'Ue ad accendere un faro. E In questo caso, la Commissione ha ricevuto una serie di denunce da altre compagnie che puntano il dito proprio sul prestito concesso dal governo.