LA CRISIROMA Air Italy, la compagnia aerea che serve in particolare i voli da e per la Sardegna, chiude. I soci (51% la società Alisarda di cui è proprietario l'Aga Khan e 49% Quatar Airways) ieri hanno deciso la liquidazione in bonis. In cassa non ci sono più soldi da tempo, le perdite si sono accumulate (ai 163 milioni di euro del 2018 si sono aggiunti 230 milioni del 2019), per far volare in sicurezza ancora gli aerei, pagare il personale, la manutenzione, la benzina e tutto il resto, ci sarebbero voluti almeno altri 200 milioni subito. Ma i soci, durante un'assemblea durata non più di 25 minuti, hanno detto no. Niente ricapitalizzazione. L'avventura, iniziata appena due anni fa sulle ceneri di Meridiana, è già finita. «A causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato» si legge in una scarna nota stampa. In realtà - ha fatto poi sapere il socio di minoranza - «Qatar Airways era pronta a sostenere il rilancio e la crescita della compagnia aerea, ma ciò sarebbe stato possibile esclusivamente solo con l'impegno di tutti gli azionisti».
Insomma, è stato il fondo che fa capo all'Aga Khan che ha gettato la spugna, rifiutando la ricapitalizzazione. «Non c'erano concrete prospettive di qualsiasi miglioramento per il futuro» ha replicato il socio di maggioranza. Ricordando che quando fu rilevata Meridiana, nel 2017, aveva una perdita di 40 milioni di euro, poco più dell'11% del fatturato superiore a 350 milioni. Adesso la perdita è di 230 milioni, pari al 70% del fatturato.
AEREI A TERRA SUBITO Ai 1.267 dipendenti (circa 1.500 con l'indotto) la «difficile scelta» è stata comunicata con una lettera del presidente della compagnia, Roberto Spada, in cui si annuncia lo stop immediato dei voli «per motivi di sicurezza e a tutela sia degli equipaggi che di tutti i passeggeri». Chi ha in tasca un biglietto Air Italy con data fino al 25 febbraio, arriverà a destinazione «nei giorni e negli orari previsti» con altri vettori che la stessa compagnia si occuperà di trovare. Chi invece ha biglietti dal 26 febbraio in poi - si legge in una nota della società - sarà «riprotetto o rimborsato integralmente». Secondo le prime stime delle associazioni dei consumatori sono circa 35.000 i viaggiatori coinvolti.
Air Italy - si legge ancora nella nota - continuerà a «garantire i servizi contrattualizzati con il ministero della Difesa e gli oneri di servizio pubblico, per tutta la durata degli impegni assunti». Verranno pagati «tutti i creditori, inclusi i fornitori di servizi aeroportuali». A gestire il piano saranno due commissari liquidatori: Enrico Laghi (già commissario di Alitalia e prima ancora di Ilva) e Franco Lagro (un passato da revisore presso la Price Waterhouse Coopers).
Per i dipendenti inizia l'incubo verso l'ignoto. Il tavolo previsto al Mise oggi, richiesto a gran voce dai sindacati proprio per affrontare una situazione che si annunciava molto difficile, è saltato. Ora si sta cercando di mettere su un altro tavolo al ministero dei Trasporti. La ministra Paola De Micheli ieri ha fatto la voce grossa, definendo la scelta «gravissima». «Non è accettabile - ha detto - la decisione di liquidare un'azienda di tali dimensioni senza informare prima il governo e senza valutare seriamente eventuali alternative, pertanto mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all'incontro che possiamo calendarizzare a partire dalle prossime ore». «Il ministero - ha poi aggiunto - adotterà tutte le misure possibili per garantire i diritti dei passeggeri e i collegamenti fino ad oggi coperti dalla compagnia». Già stamane i commissari liquidatori sono stati convocati al Mit per una riunione con la stessa ministra, la sottosegretaria al Mise Alessandra Todde, e il presidente di Enac Nicola Zaccheo.
I sindacati, che da tempo denunciavano la crisi del vettore, sono ovviamente sul piede di guerra. L'Anpav, l'associazione degli assistenti di volo, accusa il management della compagnia di «ripetute scelte errate». Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo hanno proclamato per tutta la giornata del 25 febbraio lo sciopero nazionale dell'intero settore del trasporto aereo, ricordando che sul tavolo c'è anche l'altra difficilissima e irrisolta vertenza che riguarda Alitalia.
Per la Sardegna resta comunque uno scenario tragico visto che Air Italy era il vettore principale per i collegamenti con l'isola. Air Italy si è impegnata a continuare a svolgere i collegamenti in continuità territoriale con la Sardegna solo fino al 16 aprile, data della conclusione del regime attualmente vigente.