PESCARA «Seguiamo con attenzione gli sviluppi del futuro aeroportuale regionale, soprattutto dopo la notizia di un prossimo confronto tra la Regione e il socio di minoranza, che detiene lo 0,0004 per cento del capitale sociale, in merito al Piano industriale della Saga, peraltro già approvato». È quanto scrivono in una nota Franco Rolandi (Filt Cgil), Amelio Angelucci (Fit Cisl) e Giuseppe Murinni (Uiltrasporti) in merito a un confronto, in programma domani, tra la Regione e «quello che nello stesso sito istituzionale della società di gestione, ovvero la Saga, viene definito come socio simbolico».«Il socio di minoranza è la Lss consulting», si legge nella nota dei segretari regionali, «società risultante inattiva, che con un capitale di 15,48 euro detiene ben 3 azioni del capitale sociale Saga. La prima riflessione che poniamo è quella relativa a quale sia la motivazione che ha convinto la Regione a non esercitare il diritto di opzione su una quota così irrisoria di azioni. La seconda è inerente la preoccupazione che una situazione civilistica per alcuni aspetti ridicola, stante i principi normativi nel decreto ministeriale 521\97 al fine dell'individuazione del socio privato successivamente alla nascita delle società di gestione, possa limitare il ruolo fondamentale che l'aeroporto avrà per il rilancio economico del territorio nel post Covid».«Abbiamo visto cosa è successo in altri territori», spiegano, «dove i risultati gestionali sono stati pesantemente condizionati, in negativo, per scelte e prospettive non in linea con le necessarie capacità tecniche e finanziarie dei soci. Riteniamo indispensabile quindi evidenziare possibili criticità al fine di evitare problemi futuri». «La tutela e la salvaguardia dei posti di lavoro e del reddito», avvertono, «devono rappresentare una priorità sulla quale vigileremo e per la quale siamo pronti ad intervenire qualora registrassimo segnali preoccupanti».