Ad oggi, Tua detiene - come società in house - l’affidamento del 65% di questi servizi, con un contratto da circa 740 milioni di euro; per la restante quota dei servizi di trasporto pubblico locale non ricompresi nel regime in house providing, la Regione avrebbe dovuto espletare le procedure di gara entro il 3 dicembre 2019 così come disposto dal regolamento comunitario 1370/2007.
Gli obblighi di matrice comunitaria e nazionale impongono tre possibili modalità di affidamento del servizio di trasporto pubblico locale: la gestione diretta, la procedura di affidamento mediante gara e quella dell'aggiudicazione con affidamento diretto ad un soggetto distinto.
L’affidamento diretto è però subordinato alla presenza di determinati requisiti specifici, come quello connesso all’obbligo di affidamento a favore di un soggetto giuridicamente distinto su cui l'autorità pubblica eserciti un controllo analogo a quello esercitato sulle proprie strutture (si deve trattare, dunque, di una società in house); è ciò che Regione Abruzzo ha fatto con Tua, alla quale ha affidato, dall'1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2027, appunto il 65% dei servizi di trasporto pubblico locale, per un contratto del valore di 740.374.443 euro.
Per la restante quota dei servizi, l'esecutivo, invece, ha deciso di affidare con trattativa diretta 6 milioni e 933.481 km sui 13 milioni e 969.725 totali; i restanti 7 milioni e 36.244 verranno messi a gara. Si è stabilito, altresì, di prorogare fino al 29 febbraio le linee già oggetto di rilascio delle concessioni e fino al 31 dicembre quelle che andranno sottoposte a gara pubblica.
A sfogliare la delibera, si evince che saranno oggetto di affidamenti diretti ai privati le tratte sotto la soglia di 300mila km annui, o 660mila nel caso di una piccola o media impresa che ha in esercizio non più di 23 veicoli. Andranno a gara, invece, i servizi urbani di Chieti e Teramo, più o meno per 2 milioni di km, e così altri lotti che riguardano il chietino per 1.7 milioni di km, il vastese per 2.5 milioni e la zona di Ortona per 977 mila km.
Tra l'altro, la delibera di Giunta certifica, una volta di più, che la tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma non beneficierà di contribuzione pubblica, essendo una linea remunerativa che, dunque, non può essere inserita nei servizi minimi del tpl. Tuttavia, Tua potrebbe garantire il servizio agendo in regime di autorizzazione, e quindi come un soggetto privato: alle società in-house, infatti, è consentito di svolgere compiti al di fuori di quelli affidati dall'ente di controllo per una quota del 20% sul totale. Così fosse, il servizio verrebbe comunque modificato in modo sensibile: perdendo la linea circa 115mila euro al mese, è chiaro che per far quadrare i conti la società dovrà intervenire con una robusta razionalizzazione.
Staremo a vedere.
Intanto, il Movimento 5 Stelle è sul piede di guerra: "Sceglie la Regione a chi affidare il trasporto pubblico in Abruzzo - l'affondo del vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari - non importa se potrebbe costare più del dovuto; si procede con l'affidamento diretto a ditte private di tratte per quasi 13 milioni di euro così da coprire i servizi di trasporto pubblico. La Giunta di Marsilio, a differenza di altre regione come per esempio la Puglia o la Calabria, ha deciso di erogare questo enorme patrimonio non facendo esclusivo appello alle gare ad evidenza pubblica, ma lasciando un ampio margine a quelle che sono le assegnazioni dirette. Una scelta scellerata".
Affidare il trasporto pubblico a ditte private senza gara ad evidenza pubblica rappresenta, "oltre ad una pratica che non ci piace perché elude i principi basilari di trasparenza - aggiunge Pettinari - anche un esborso di denaro superiore per la Regione, poiché eliminando la gara si elimina quel concetto di libera concorrenza che porta all'abbassamento dei costi e all'aumento di servizi di qualità, al fine di prendere l'appalto da parte delle ditte che concorrono al bando".
D'altra parte, "la quantità di chilometri da affidare è altissima e si traduce in un patrimonio monetario di notevole rilevanza se si pensa che sfioriamo il 50% dei trasporti affidati direttamente dalla Regione Abruzzo a guida del Presidente Marsilio e dalla Giunta di centrodestra. La chiamata diretta, seppur per una parte del chilometraggio – ribadisce Pettinari – rischia di far lievitare i costi. Perché questa decisione? La legge pone in essere la facoltà normativa di poter scegliere se adempiere all'affidamento tramite gara o tramite chiamata: assegnare gli appalti senza gara, dunque, è di fatto una volontà politica di cui vogliamo conoscere le motivazioni".
La facoltà normativa a cui si appella Pettinari è data proprio dal regolamento della Comunità europea 1370/2007, successivamente modificato dal regolamento Comunitario 2338/2016, che aveva previsto un'applicazione graduale della nuova disciplina; ebbene, nella regolamentazione europea viene lasciata arbitrarietà nell'assegnazione a trattativa diretta o con gara pubblica, anche per i lotti al di sotto della soglia dei 600mila chilometri annui. "Con quali criteri saranno scelte le aziende che dovranno gestire i servizi agli abruzzesi? In base a quali criteri una ditta sarà giudicata migliore dell'altra?", si domanda il vice presidente del Consiglio regionale. In effetti, "nella delibera di Giunta del 29 novembre scorso non sono stati indicati i criteri di scelta. Chiederò conto di queste scelte anche in Consiglio regionale secondo i modi previsti dalla mia funzione di sindacato ispettivo. Credo che per l'Abruzzo sia arrivato il momento di prendere la strada giusta anche in tema di trasporti visto che il servizio pubblico lascia molto a desiderare per i pochi mezzi a disposizione sempre sovraffollati e la scarsa qualità degli stessi".