L'AQUILA Secondo il rapporto Svimez 2019 sull'economia e la società del Mezzogiorno, l'Abruzzo si allontana dalle regioni del centro e del Nord Italia ed emergono aspetti preoccupanti per il futuro. L'allarme è della Cgil Abruzzo. Tra i dati positivi si evidenzia che nel 2018 l'Abruzzo è stata la regione meridionale a far registrare il più alto tasso di crescita con un +1,7%. Una ripresa netta rispetto al biennio precedente che aveva segnato, di fatto, una stagnazione (+0,1% e +0,3%). Ci sono una forte crescita nel settore delle costruzioni (+12,7%), aiutata dai fondi straordinari messi in campo per le varie emergenze terremoto, un lieve incremento di quello dei servizi (+1,7%), una sostanziale stabilità nell'agricoltura (-0,3%) e un arretramento dell'industria (-1,2%). I livelli occupazionali, dal 2008 a fine 2018, hanno registrato una flessione del 2,4% rispetto ad un incremento del 2,3% del centro Nord. I primi due trimestri del 2019 confermano il calo. «Lavoro povero, part time involontario, disoccupazione giovanile denotano una scarsa qualità dice la Cgil -. Fortunatamente ci sono in Abruzzo imprese innovative che sfruttano sinergie con i centri di ricerca, con le università, con le istituzioni locali».
Tra gli altri aspetti preoccupanti ci sono il processo di spopolamento dei piccoli centri, in particolare dei comuni delle aree interne, e la perdita dei giovani laureati: l'Abruzzo è al primo posto tra le regioni italiane interessate da questo fenomeno di emigrazione, con una percentuale del 35%. Gli abruzzesi si trasferiscono nelle regioni del Nord, ma anche in quelle del Centro, prevalentemente nel vicino Lazio. «Fortunatamente - prosegue la Cgil - sono tanti gli abruzzesi, particolarmente giovani che hanno un più elevato grado di istruzione e di professionalità, che invece di emigrare nelle regioni limitrofe, decidono di restare in Abruzzo scegliendo il pendolarismo. Oltre il 40% dei pendolari ha meno di 35 anni mentre quasi il 70% ne ha meno di 45. Anche in questo caso l'Abruzzo è la regione che ha la percentuale di pendolarismo maggiore tra le regioni del Sud».
Nel rapporto emerge il forte disagio per le famiglie abruzzesi che hanno una componente con problemi di salute. I dati sulla mobilità passiva sanitaria dicono che continua il flusso di cittadini verso il Centro Nord, con dati in aumento. Anche la quantità e la qualità dei servizi sociali in Abruzzo risultano ancora decisamente inferiori a quelle del Centro Nord, così come si evidenzia che la maggior parte degli edifici scolastici abruzzesi richiede una manutenzione urgente. La Cgil stimola gli enti locali a trovare misure di incremento dell'occupazione, riattivando gli investimenti pubblici e implementando le politiche per l'impiego. Chiesta maggiore attenzione per le aree interne, per il miglioramento dei collegamenti e per la sicurezza di scuole e ospedali.