PESCARA Il passaggio decisivo è stato lo stanziamento di 5miliardi di euro inserito dal governo nell'ultima Legge di bilancio. È stato questo a convincere la Commissione europea a ridisegnare il reticolo delle Reti Ten-T, includendo anche Marche, Abruzzo, Molise e Puglia nel sistema del trasporto intermodale trans frontaliero: spostamento di merci e persone più veloci, non solo lungo la direttrice Nord-Sud ma anche verso i Balcani e le altre rotte del Mediterraneo, con la mobilità su ferro inserita in un sistema più ampio di infrastrutture strategiche che comprende anche porti, aeroporti e viabilità su gomma. Per il governatore della Puglia, Michele Emiliano questo ha consentito di rimediare a una profonda in giustizia e le due mappe messe a confronto ieri dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio (prima e dopo) hanno confermato come quel vuoto tra Ancona e Foggia, lasciato in bianco dalla tratteggiatura in rosso delle precedenti Reti Ten-T, non poteva che essere colmato con l'inserimento della dorsale adriatica nella Extender Core, il nuovo livello intermedio di accesso alle risorse destinate al trasporto. Decisiva, come hanno sottolineato un po' tutti ieri nel collegamento in streaming da Pescara, è stata anche la caparbietà con cui le regioni della dorsale adriatica si sono battute dopo l'intesa a quattro sottoscritto un anno e mezzo fa, con l'Abruzzo capofila del progetto.
FACEBOOK Ieri anche il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha dato atto di questo nella complicata diretta Facebook con la sede della Regione, parlando di risultato storico. Altrettanto importante, come ha sottolineato il ministro, è l'inserimento nelle reti Core del porto di Civitavecchia, che consentirà all'Abruzzo in particolare di diventare il ponte di collegamento tra il Tirreno e l'Adriatico lungo la direttrice Est-Ovest, anche in questo caso con la possibilità di uno sbocco più agevole verso i mercati della Nuova Europa.
A questo proposito Marsilio ha ricordato l'importanza dei collegamenti trasversali e delle infrastrutture (una novità è rappresentata dal polo di Pescara) inserite dalla Commissione Ue nella revisione del sistema dei trasporti trans europei, annoverando tra queste l'Interporto di Manoppello, l'aeroporto e lo scalo marittimo di Ortona, alle prese con i noti problemi di dragaggio.
Come ricordava ieri il titolare del Mit, il percorso è solo all'inizio: «Adesso spazio alle regioni, che dovranno decidere dove investire queste risorse. Rfi ha aggiunto Giovannini sarà l'attuatore degli investimenti dopo il confronto con le regioni».
Anche il presidente della Marche, Francesco Acquaroli, ha esaltato il risultato conseguito dalle quattro regioni (tra l'altro in tempi impensabili) grazie al sì della Commissione europea: «Quello che abbiamo ottenuto è indispensabile per il futuro della dorsale adriatica. Un punto di partenza che ci chiama alla responsabilità. Un sogno -a ha sottolineato il governatore delle Marche - al quale abbiamo lavorato giorno dopo giorno in questo anno e mezzo».
TAVOLO Il presidente del Molise, Donato Toma, dà appuntamento a tutti a Termoli per il prossimo tavolo a quattro. Marsilio torna a parlare di «risultato importante da festeggiare con tutti». L'intesa sottoscritta un anno e mezzo fa per fare diventare le voci delle regioni adriatiche un coro nella interlocuzione con Roma, ha annullato per il momento anche le differenze politiche.
«Da Ravenna in giù ha osservato ancora Marsilio -, il territorio adriatico era stato tagliato fuori dal piano europeo. Abruzzo e Molise, in particolare, erano state completamente scavalcate dalle reti Teen-T. Il primo scopo era dimostrare all'Europa che tutto poteva essere realizzato nei tempi stabiliti». La prima data da segnare sul calendario è quella del 2026, che non è poi lontanissima è richiedere di correre più di un Frecciarossa sulla progettazione.
«L'Europa ha ammonito il Ministro Giovannini definisce le Reti Ten-T in finzione del volume di traffico, ed è questo che consente di accedere ai finanziamenti: entro il 2026 vanno completati gli investimenti sulla rete ferroviaria».