Data: 22/02/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Abruzzo, grandi player per la crescita con il ruolo fondamentale della Zes (a cura di Stefano Cianciotta *)
Se l’offerta pubblica di sottoscrizione lanciata da Intesa Sanpaolo su UBI Banca andrà in porto, nascerà in Italia un colosso finanziario che, per proventi operativi netti e valore di Borsa, sarà tra i leader in Europa collocandosi, rispettivamente, al settimo e al terzo posto nella graduatoria continentale. Un grande player europeo che punterà quasi tutto sull’Italia con 1,1 trilioni di risparmio in gestione e 450 miliardi di impieghi (quasi il 20% del Pil). La nuova grande Intesa Sanpaolo, infatti, diventerà il principale sostenitore dell’economia reale italiana con il credito alle imprese e alle famiglie. L’operazione costituisce una scossa non prevista per l’intero sistema bancario italiano, atteso da un riassetto che si ipotizzava potesse coinvolgere le banche di medie dimensione, e che inevitabilmente avrà dei riflessi sulle strategie degli altri gruppi perché il nuovo leader di mercato farà valere la propria forza anche in termini di pricing sul credito. Anche l’Abruzzo potrà essere investito positivamente da questa grande operazione di riassetto del sistema bancario. UBI Banca, infatti, nel maggio 2017 ha acquisito Carichieti, garantendo fin da subito la piena operatività di tutte e 58 le filiali, con numeri di rilievo per il sistema regionale del credito, gestendo 682.166 anagrafiche di clientela, 73.395 conti correnti e 30.762 depositi titoli. Intesa Sanpaolo, che proprio alcuni giorni fa a Teramo ha presentato ai rappresentanti istituzionali e al sistema delle imprese abruzzesi i nuovi progetti per sostenere lo sviluppo dell’economia, è stato il primo gruppo bancario italiano a prevedere già dal novembre 2017 una linea di credito di 1,5 miliardi per gli investimenti produttivi e le opere infrastrutturali necessarie al potenziamento dei porti delle regioni interessate alla Zona Economica Speciale. Intesa Sanpaolo a questi servizi ha affiancato un’offerta strutturata di servizi non finanziari per lo sviluppo internazionale e la crescita delle imprese, promuovendo con il Mise due Road Show a Dubai e in Cina, per incontrare imprenditori disposti ad investire nelle aree Zes. Il sistema delle Bcc sta svolgendo in Abruzzo in modo esemplare e meritevole il suo ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio (gli impieghi erogati rappresentano il 24% del totale dei crediti alle Pmi artigiane, l’8,8% alle famiglie, il 15,2% dei crediti al terzo settore), ma inevitabilmente la quota di mercato raggiunta è già molto elevata. Serve, pertanto, dopo le note vicende di Banca Popolare di Bari che hanno fatto seguito ai casi Tercas e appunto Carichieti, un grande player bancario che sostenga gli investimenti del e sul territorio (sul ruolo del Mediocredito Centrale come Banca del Sud gravano diverse incognite). La politica, però, deve fare la sua parte. Il Governo non può indugiare ancora nell’ approvazione della Zes abruzzese e la Regione deve dare segnali forti sullo sviluppo economico, favorendo la ristrutturazione delle Partecipate che, come ha precisato lo stesso assessore regionale allo Sviluppo Economico Febbo nel corso dell’evento promosso proprio da Banca Intesa a Teramo, si fonderanno in un’unica Agenzia di sviluppo industriale e finanziario.
(*) Economista |
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