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Data: 12/12/2021
Testata Giornalistica: ABRUZZOWEB
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A24-A25: Prosegue iter stop gestione. Sdp, “Giovannini decida, responsabilità future non nostre”

Nelle ore in cui si moltiplicano voci di rescissione contratto di gestione autostrada, messaggio chiaro amministratore delegato concessionario strada dei parchi a margine convegno con ministro infrastrutture "miliardo pnrr deve andare a manutenzione e messa in sicurezza"


 
L’AQUILA – “Se il Governo non decide il dà farsi, non partirà né la messa in sicurezza delle autostrade né l’effettivo piano, duraturo, per il contenimento delle tariffe. Ovviamente, le responsabilità, a questo punto, per quanto riguarda la gestione futura della autostrade non possono ricadere sul concessionario”.

Hanno risuonato come un aut aut, parole di Riccardo Mollo, amministratore delegato di Strada dei Parchi, concessionaria delle autostrade A24 e A25, del gruppo abruzzese Toto, a margine del convegno sul Pnrr che si è svolto ieri all’Aquila alla presenza del ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini.

Parole dai contenuti molto perentori che arrivano nelle ore in cui, come riferito da Abruzzoweb, Strada De Parchi, avrebbe avviato l’iter di rescissione del contratto di gestione dell’A24 A25, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 2030, con contestuale richiesta allo Stato un indennizzo per la mancata remunerazione degli investimenti e mancati ricavi per il blocco dei pedaggi, per una cifra intorno ai 2,5 miliardi di euro. E con tanto di risarcimento danni da quantificare. Mollo non ha menzionato la parola “rescissione”, ma il senso è apparso chiaro.

Motivo della clamorosa decisione, innanzitutto la mancata approvazione Piano economico finanziario (Pef), scaduto dal 2015, con la conseguente nomina di un commissario ed estromissione dello stesso Ministero delle Infrastrutture, e che  prevede un investimento di 6,2miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi a carico della concessionaria, per la messa in sicurezza sismica dell’autostrada A24-A25,  previsto nella legge di stabilità del 2012 nella quale, a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, le due arterie si considerano strategiche in caso di calamità naturali. Piano rimasto al palo nonostante la nomina del commissario, nel giugno 2020, da parte del governo dell’ex ad di Rfi, dell’ingegnere abruzzese Maurizio Gentile, a commissario per la messa in sicurezza nell’ambito del “Decreto Rilancio” teso a sbloccare i cantieri, nomina ordinata dal Consiglio di Stato dopo che il Ministero per le infrastrutture, non avendo approvato il Pef entro il 30 ottobre del 2019 come sancito dal Tar al quale si era rivolta Sdp, era stato estromesso dalla competenza.

E senza Pef, la concessionaria ritiene inevitabile, per far quadrare i suoi conti, aumento dei pedaggi a gennaio, terminata la proroga imposta da un emendamento della deputata del Pd Stefania Pezzopane,  nella peggiore delle ipotesi del 34%, un salasso contro cui però già affilano le armi pendolari, sindaci abruzzesi e laziali, associazioni di categoria.

E  a questo proposito, Pezzopane in una nota ha  annunciato  un incontro con i sindaci alla Camera dei Deputati “per coinvolgere nella mobilitazione gli altri colleghi abruzzesi e spero anche laziali”, per evitare a gennaio l’aumento delle tariffe, auspicando lo sblocco del Pef.

Ha poi rivelato che Gentile potrebbe dimettersi a gennaio, e ricordando che “tra l’altro sono una pendolare e su L’Aquila Roma e Teramo siamo in una difficoltà enorme, aumentata ora con i disagi della neve e del ghiaccio. Ritardi, tempi biblici par fare 100 km di autostrada. Le tratte ad una sola corsia sono lunghe, un vero incubo e a volte si va a 30 km all’ora, basta un incidente o qualsiasi accadimento per bloccare la viabilità”.

Insomma la gestione della A24-A25 sembra essersi infilata in un tunnel senza uscita.

E ieri dal ministro Giovannini, nell’incontro al ridotto del teatro stabile non è arrivata nessuna risposta sul Pef. Il ministro ha parlato a lungo del collegamento ferroviario Pescara-Roma, e per quanto riguarda quello autostradale dell’A24 A25 ha menzionato “la velocizzazione della linea” il progetto “strade sicure, con il monitoraggio dinamico della A24-A25, ovvero “un sistema per migliorare il livello di manutenzione con controlli da remoto, interventi di messa in sicurezza di ponti, viadotti cavalcavia e gallerie”, senza quantificare, e senza mai citare il Pef, al palo da anni,

Da qui la dura posizione di Mollo: “Se il miliardo di euro del Pnrr previsto dal commissario Gentile per interventi e manutenzione non finisce nel Piano economico e finanziario, non serve a nulla. E il piano di messa in sicurezza non decolla. Oggi non c’è stata alcuna indicazione. In tal senso, il Governo deve decidere cosa fare – spiega ancora Mollo -. Sull’approvazione del Pef tutto è fermo. Nonostante la nomina di due commissari, il Gentile, nel 2019, e Fiorentino che ha sostituito Barillà, nel 2020”, conclude l’ad di Strada dei Parchi.


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