Data: 15/12/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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A24-A25 a Toto, è ufficiale Sdp: è stata fatta giustizia Il Gruppo imprenditoriale rompe il silenzio: soddisfatti della decisione del governo
PESCARA «Il Gruppo Toto accoglie con grande soddisfazione la decisione del Governo Meloni. Ci siamo difesi, abbiamo avuto ragione, si è fatta giustizia». Così commentano dalla holding che fa capo all'imprenditore teatino Carlo Toto che, dopo il sì del Senato, si era imposta di mantenere il riserbo fino alla decisione finale giunta 24 ore fa. Strada dei Parchi, dal primo gennaio 2024, riprenderà la gestione delle autostrade A24 e A25: il via libera definitivo è arrivato con l'approvazione anche alla Camera del Decreto Anticipi.
DAL 7 LUGLIO 2022. Nel provvedimento è stato inserito l'emendamento presentato dalla maggioranza di centrodestra, a firma dei tre relatori del Dl, i senatori Claudio Borghi, della Lega, Vita Maria Nocco di Fdi e Dario Damiani di Fi, con cui è sancita l'intesa tra Sdp e ministero per Infrastrutture e Trasporti e cancellata la revoca in danno della concessione decisa dall'ex governo Draghi il 7 luglio del 2022, che aveva affidato il controllo nelle mani pubbliche di Anas. Il reintegro di Strada dei Parchi, che aveva impugnato in tutte le sedi la revoca respingendo le accuse di non aver fatto manutenzione, di aver messo a rischio crollo l'infrastruttura e in pericolo gli utenti, pone fine a un maxi contenzioso di oltre cento cause, dopo che i tribunali dell'Aquila e di Teramo avevano assolto i dirigenti della Spa dalle accuse poste alla base della revoca.
SESSANT'ANNI DI STORIA. «Il reintegro consente a Strada dei Parchi, e all'intero Gruppo Toto, di ripristinare l'onorabilità e il prestigio costruito in oltre sessant'anni di corretta gestione imprenditoriale che si pone a tutela non solo degli azionisti, ma di tutte le maestranze che hanno sofferto, sul piano morale e fattuale, per l'ingiusta e ingiustificata revoca della concessione». Così esordisce con una nota il gruppo imprenditoriale che attendeva da mesi la fine di questa vicenda.
BLOCCO DEI PEDAGGI. «Governo e Mit sono arrivati all'accordo con Sdp per risparmiare oltre un miliardo, visto che l'indennità prevista dalla legge per lo stop anticipato era stata stimata intorno ai 2,6 miliardi dalla stesso Mit e dai commissari del concordato a cui aveva fatto ricorso il privato», sottolinea il Gruppo. In pratica lo Stato verserà la provvisionale di 500 milioni sul risarcimento, decisa del Tribunale civile di Roma, e procederà alla compensazione delle spese tra Anas e Sdp, che si aggirano intorno agli 800 milioni di euro. Nell'intesa sono inoltre previsti il blocco dei pedaggi autostradali ai valori del 2017 fino al 2032, anno di proroga della concessione, e il nuovo piano economico finanziario (Pef).
LO STATO CI GUADAGNA. «La risoluzione di questa annosa vicenda ha permesso di evitare un aggravio per l'Erario destinato ad aumentare (fino a 5 miliardi di euro, ndr) in virtù dei contenziosi avviato da Sdp in attesa di una soluzione bonaria. Tra questi, anche il giudizio di legittimità costituzionale della revoca, rimesso dal Tar Lazio alla Corte costituzionale, ad oggi ancora pendente», sottolinea il Gruppo Toto, «ma Sdp ora vede finalmente riconosciuto il credito a titolo di rimborso delle manutenzioni effettuate oltre il valore prestabilito nel contratto originale, di ristoro dei mancati incassi derivanti dal blocco delle tariffe imposto dai Governi succedutisi dal 2015 e dei mancati ricavi da Covid. All'esito di un attento confronto tra concedente e Strada dei Parchi», si legge sulla nota, «si è convenuto quindi di compensare questa esposizione con l'azzeramento del debito, quale corrispettivo della concessione, nei confronti del Mit (di cui Anas era delegata all'incasso) fino alla scadenza della stessa. Sdp, in questo modo, salda, con ben 7 anni di anticipo rispetto al contratto del 2001, quanto avrebbe dovuto versare al concedente».
IPOTESI INFONDATE. Toto parla di un provvedimento «che mette fine al lungo contenzioso avviato dopo la revoca della concessione voluta dal Governo Draghi sulla base di ipotesi rivelatesi del tutto infondate. Tra queste, oltre a relazioni ministeriali incomplete e valutazioni di cui l'attuale Governo ha accertato l'erroneità, le indagini avviate da alcune Procure per presunte inadempienze nella manutenzione delle infrastrutture, ipotesi radicalmente smentite da due limpide sentenze dei Tribunali dell'Aquila e Teramo, che hanno assolto con formula piena i vertici di Sdp perché il fatto non sussiste».
RISPETTO PER I LAVORATORI. «Di fronte alla lesione dei nostri diritti causata dalla revoca, che non esitammo a definire una violazione dello Stato di diritto», prosegue la nota del Gruppo Toto, «reagimmo con una ferma opposizione e tutta la determinazione possibile. Dovevamo difendere non solo le buone ragioni, ma anche e soprattutto gli interessi di un Gruppo imprenditoriale che garantisce lavoro a 1.700 dipendenti e produce ricchezza per una quota rilevante del Pil dell'Abruzzo (il 4 per cento, ndr). Da oggi, l'intero Gruppo Toto potrà riprendere il cammino di sviluppo, che aveva subito un forzoso rallentamento, con rinnovato slancio e senza vincoli impropri e rilanciare i molti progetti in cui è impegnato per assicurare posti di lavoro e creazione di valore per la nostra Comunità».
LA MANUTENZIONE. Un ulteriore risultato si avrà sia in termini di sicurezza sia di sostenibilità economica nella gestione dell'infrastruttura «grazie all'innalzamento a 40 milioni di euro della quota annuale per le manutenzioni ordinarie, il Gruppo Toto potrà infatti affrontare con maggiore incisività le esigenze manutentive di una rete autostradale di montagna in area sismica». Anche le tariffe dei pedaggi, come si diceva, non subiranno rincari e rimarranno ai livelli del 2017 fino alla conclusione della concessione, la cui scadenza è stata traslata dal 2030 al 2032, periodo pari al tempo in cui le autostrade sono state provvisoriamente gestite dall'Anas.
SPAZIO AI SINDACI. «Sdp sta definendo alcune iniziative da condividere dopo il 1° gennaio con i sindaci dei territori attraversati dalle autostrade A24/25», conclude la nota del Gruppo, «per promuovere un dialogo trasparente, continuo e costruttivo, finalizzato al miglioramento dei servizi per gli utenti e alla messa in sicurezza antisismica come stabilito dalla Finanziaria nazionale 228 del 2012 che, dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, ha previsto un grande intervento sulle due arterie strategiche in caso di calamità naturali». Il sipario si chiude qui. Ma se ne apre subito un altro.
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