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Data: 07/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO

A14, un'altra doccia fredda. L'Abruzzo deve aspettare. L'allentamento dei disagi parte dalle Marche, da noi solo una tregua dal 20 luglio Ecco l'esito dell'incontro tra la Fita-Cna e Autostrade. Anche i pedaggi restano

PESCARA Allentamento dei disagi nel tratto marchigiano, ma tempi più lunghi per quello abruzzese. Le buone notizie che tutti attendevano sulla situazione dell'autostrada A14, interessata, a causa dei viadotti sequestrati e dei cantieri, da code e rallentamenti che rendono i tempi di percorrenza insostenibili, potrebbero non riguardare l'Abruzzo. A renderlo noto è la Fita Cna, dopo un incontro con gli addetti di Autostrade per l'Italia. Alla riunione, in videoconferenza, ieri hanno partecipato il direttore del Settimo tronco di Pescara di Autostrade per l'Italia, l'ingegner Marco Perna, e i rappresentanti di Cna Fita di Abruzzo e Marche, Gianluca Carota, William Facchinetti, Riccardo Battisti e Giorgio Rocchi. Una delle informazioni emerse dal confronto riguarda proprio l'imminente allentamento dei disagi nel tratto marchigiano della A14, mentre al contrario per l'Abruzzo i tempi si preannunciano decisamente più lunghi. Dopo le tante sollecitazioni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - una risoluzione rapida è stata chiesta a gran voce dalla Regione Abruzzo, dalle associazioni, dai sindacati e dalla stessa società Autostrade - sembra che qualcosa si muova.Il problema, per quanto riguarda l'Abruzzo, però, è anche la conformazione di quel tratto di autostrada che, a differenza di quello marchigiano, non ha la corsia di emergenza. Vale a dire che, pur ottenendo un dissequestro temporaneo dall'autorità giudiziaria di Avellino, dovendo rispettare i 5,10 metri di distanza dalle barriere bordo-ponte incriminate, non ci sarebbe comunque spazio per le due corsie, cosa che invece è possibile nelle Marche. Per l'Abruzzo ci sono due progetti esecutivi fermi al Mit. Finché non c'è l'approvazione del ministero su tali progetti, Aspi non può presentare una nuova istanza di dissequestro e non può, quindi, far partire i lavori di sostituzione delle barriere. Lavori che sarebbero definitivi.Nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Autostrade, Roberto Tomasi, si era impegnato personalmente a «risolvere la questione la prossima settimana (questa per chi legge, ndc)». Le novità positive sembrano essere in arrivo, ma, allo stato attuale, non migliorerebbero le cose in Abruzzo. «Le Marche», dice il presidente di Cna Fita Abruzzo, Carota, «possono contare su viadotti decisamente più larghi di quelli della nostra regione, e questo comporterà a breve, sempre che ci sia il benestare della magistratura irpina, la possibilità di organizzare i cantieri per i lavori in modo diverso, ovvero prevedendo due corsie per senso di marcia, cosa molto difficile in Abruzzo».Una situazione già delicatissima, dunque, è ancora più complessa per il territorio abruzzese, proprio in vista dell'esodo estivo, con il turismo e la mobilità che, in seguito al lockdown, non possono permettersi freni o limitazioni: «La sola buona notizia che ci è stata comunicata», prosegue Carota, «è che intorno al 20 luglio termineranno le ispezioni interne alle gallerie ora in corso; questo vuol dire una tregua di qualche settimana, almeno fino a settembre, che coinciderà con il periodo di maggior traffico. Ma poi purtroppo si tornerà, per gli interventi di manutenzione, più o meno all'attuale situazione».Impegni importanti, fa sapere la Fita Cna, sono stati assunti da Perna sul fronte dell'informazione e della segnaletica: automobilisti ed autotrasportatori potranno presto contare su aggiornamenti più frequenti e precisi sulla lunghezza delle code, oltre che su cartelli stradali più chiari in prossimità dei cantieri. Ma nessuna novità rilevante sui pedaggi. La richiesta di sospensione o riduzione resta vincolata a decisioni del Governo, che vanno condivise con la direzione di Autostrade per l'Italia. In Liguria, altro territorio interessato da gravi problematiche autostradali, ad esempio, i pedaggi sono stati sospesi su un tratto di ben 150 chilometri.


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