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Data: 21/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

A14, il giudice ha detto no ai dissequestri. Doccia gelata sui sindaci e i cittadini: l'Adriatica condannata al collasso. Oggi scatta la protesta in strada con blocco

PESCARA Da Avellino arriva una doccia gelata: il gip Fabrizio Ciccone ha respinto su tutti i fronti le richieste di Autostrade per l'Italia. Il giudice scrive persino che la società ha tenuto «un atteggiamento poco costruttivo e fuorviante alle richieste del Mit». Nessuna revoca del divieto di transito per i Tir sul viadotto Cerrano dell'A14. Nessun dissequestro delle barriere sugli altri viadotti nel tratto abruzzese dell'autostrada, in particolare per quanto riguarda Roseto dove i sigilli sono stati apposti anche allo svincolo. La fumata, quindi, è nerissima. E condanna la Statale 16, nel tratto compreso tra Città Sant'Angelo e Pineto, a rimanere collassata.

CODE PER 8 CHILOMETRI. Era di 8 chilometri la coda che ieri sera si è formata al casello di Pescara Nord-Città Sant'Angelo dell'A14. La notizia del no ai dissequestri rimbalza in Abruzzo mentre a Teramo è in corso la riunione in Prefettura con sindaci, rappresentanti di Aspi e Anas, il questore teramano Enrico De Simone e la Polstrada. Tutti convocati per 16.30 di ieri dal prefetto Graziella Patrizi. Che ha deciso di portare il caso A14-Statale 16 all'attenzione del tavolo nazionale a Roma. Lo ha fatto ieri sera stesso.

GLI EFFETTI DEL NO. La situazione sta precipitando dopo l'ennesimo no sia del gip avellinese sia del procuratore Rosario Cantelmo e della sostituta Cecilia Annecchini. I motivi? I sensori piazzati sul viadotto del Cerranno non sarebbero sufficienti per gestire le emergenze in caso di riapertura al transito per i Tir. Le richieste di dissequestri invece sono state ritenute inammissibili «in mancanza di documenti ed elementi tecnici idonei». Gli effetti del doppio no si faranno sentire subito. Questa mattina, già dalle primissime ore, i cittadini di Silvi torneranno a manifestare in strada. Invogliati dalle telecamere di Unomattina, che saranno sul posto dalle 6.30, arriveranno persino a bloccare il traffico. La segnalazione della protesta è giunta ieri sera sul tavolo dei vertici della Polizia di Stato teramana che hanno immediatamente predisposto la presenza di agenti a Silvi per questa mattina. Ma non è questo l'unico effetto che fa seguito alla decisione dei magistrati campani. Una seconda conseguenza, di cui parliamo nelle cronache, è la decisione degli organizzatori del Giro d'Italia di cambiare il percorso, dribblando il tratto di Statale 16 che da Pescara prosegue verso la Costa teramana. I riflessi sull'immagine della Regione sono certamente negativi, seppure questo non è il primo dei problemi.

SALUTE A RISCHIO. In cima alla lista delle emergenze rimane il pericolo per la salute dei cittadini che risiedono lungo l'Adriatica e che sono sottoposti a uno stress senza precedenti di smog e Tir. I sindaci di Silvi, Pineto e Roseto, quindi, scalpitano per emettere ordinanze di divieto di transito dei mezzi pesanti. Ma i dati del monitoraggio di polveri, idrocarburi, policiclici aromatici e biossido di azoto che saranno resi pubblici oggi (li anticipiamo nell'articolo in basso) non sono sufficienti per giustificare le ordinanze di divieto.

CAMIONISTI IN ATTESA. Sull'altro fronte, troviamo gli autotrasportatori che, oltre alle code, non sono assolutamente disponibili ad altri sacrifici come quello di deviare il percorso per il trasporto delle merci in A25 e in A24 per bypassare il tratto caldo dell'A14, allungando di decine di chilometri il loro tragitto. Per ora, il malcontento dei trasportatori resta latente ma potrebbe esplodere di fronte a ordinanze di divieto di transito sulla Statale 16 che, abbinate ai provvedimenti della magistratura che inibisce il transito dei Tir sull'A14, possono sortire manifestazioni di protesta altrettanto clamorose come quelle che i cittadini di Silvi stanno mettendo in atto.

IL VERTICE IN HOTEL. Proprio a Silvi, ieri mattina, si è tenuta la riunione preparatoria prima del summit in Prefettura a Teramo, ed era crescente il malcontento dei sindaci che sempre di più si sentono con le mani legate. Alle 10 sindaci e consiglieri comunali di Silvi, Pineto, Roseto e Giulianova si sono incontrati nella sala convegni dell'Abruzzo Marina hotel. La riunione, promossa dal presidente della provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, ha visto tra i presenti anche il consigliere regionale Pietro Quaresimale della Lega e il consigliere pentastellato Marco Cipolletti.

RICHIESTA DEI DANNI. Quaresimale ha proposto di far richiedere alla Regione Abruzzo lo stato d'emergenza con il ristoro dei danni. Da Andrea Scordella, primo cittadino di Silvi, sono invece arrivate anticipazioni di quanto accadrà nelle prossime ore: «La cittadinanza ha mantenuto finora un comportamento civile e rispettoso delle leggi ma, se le cose non dovessero cambiare, saranno possibili azioni anche clamorose».

LE IPOTESI. Tra le possibili soluzioni ipotizzate in mattinata, sia la deviazione obbligatoria dei Tir sulla A25 che le ordinanze di divieto di transito sulla statale. Ma la soluzione A25 troverà contrari gli autotrasportatori. Per Di Bonaventura, «le ordinanze di divieto di transito sono una scelta forte che non si fa a cuor leggero, ma è l'unica soluzione di fronte alle crescenti problematiche anche di ordine pubblico». E infine c'è Robert Verrocchio, primo cittadino di Pineto, che - tra le altre cose - ha chiesto anche la riapertura del casello di Roseto per permettere ai Tir che percorrono l'A14 in direzione sud di sostare temporaneamente nell'autoparco rosetano e, sulla base delle stesse regole del Piano neve, di ripartire scaglionati. Ma il gip non ha riaperto al transito il viadotto Cerrano. E ogni buon progetto è abortito.


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