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Data: 04/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

A14, ecco i viadotti del caos. La mappa inviata al ministro. La società Autostrade svela le carte: 13 progetti presentati da tempo bloccati al Mit

PESCARA Un tratto di 156 chilometri, senza soluzione di continuità, che tra cantieri che fanno fatica a partire e sequestri sembra un lunghissimo percorso ad ostacoli. Appare così, a guardare la cartina, la situazione della A14, unica autostrada della dorsale adriatica, che tra Marche e Abruzzo, in un tratto a due corsie, sta spaccando a metà il Paese. I timori più grandi dei territori, degli autotrasportatori e della stessa società Autostrade riguardano le prossime settimane e l'esodo estivo, in un momento economico in cui l'Italia non può permettersi freni al turismo e alla mobilità.
TRAFFICO INFERNALE. Il tratto delle polemiche è quello compreso tra i caselli di Val di Sangro e Porto Sant'Elpidio. La questione era esplosa drammaticamente tra dicembre e gennaio, quando, dopo mesi di traffico infernale, fu imposto anche lo stop ai mezzi pesanti nel tratto tra Pescara Nord e Atri Pineto, con la viabilità ordinaria che andò in tilt. Poi il lockdown, con il drastico calo del traffico. Un mese e mezzo fa la riapertura e il ritorno dei disagi e delle code. All'origine dei problemi non ci sono solo i tredici viadotti sottoposti a sequestro dal gip di Avellino - in Abruzzo ne sono otto, cinque dei quali dissequestrati temporaneamente e tre, cioè il Marinelli, il Cerrano e il Santa Maria, ancora sotto sequestro - ma anche il fatto che cantieri pronti a partire non riescono a farlo perché manca il via libera del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Progetti presentati da tempo, uno addirittura da tre mesi, infatti, sono fermi. ITER COMPLESSO. Dopo i sequestri - al centro del contendere ci sono questioni tecniche e di collaudo relative alle barriere bordo-ponte installate sui viadotti - Autostrade per l'Italia si è resa disponibile ad effettuare rapidamente la sostituzione delle strutture. Estremamente complesso, però, l'iter, che prevede ben sette differenti passaggi amministrativi. Anche durante la fase di lockdown, la società ha portato avanti, come da cronoprogramma, le attività progettuali e di rilevo sui viadotti. Gli ultimi progetti definitivi sono stata inviati alle strutture competenti del ministero tra il 23 e il 26 giugno. Su queste infrastrutture infatti è stato necessario attendere indicazioni tecniche dal Mit, relative alla presenza di barriere fonoassorbenti. Contemporaneamente, data la complessità dell'iter autorizzativo, Aspi, come dichiarato dall'amministratore delegato della società, Roberto Tomasi, ha avviato un confronto con il Mit e l'autorità giudiziaria per ottenere una riduzione dell'ingombro in carreggiata delle barriere temporanee.
CANTIERI FERMI. «Continueremo a fare tutto quanto è di nostra competenza», afferma il direttore di Tronco di Pescara di Aspi, Marco Perna, «per ottenere dalle istituzioni le autorizzazioni necessarie ad avviare i cantieri di sostituzione delle barriere. Anche durante il lockdown abbiamo mandato avanti la stesura dei progetti e le indagini geognostiche, attività non visibili agli utenti, ma necessarie per portare avanti i passaggi burocratici. Su alcune tratte siamo pronti a partire da mesi, abbiamo materiale di cantiere fermo in deposito dal 4 maggio e squadre pronte ad operare. Ma serve il via libera ai progetti che abbiamo presentato».
APPELLO UNANIME. Con l'estate in arrivo e l'economia che deve ripartire, infatti, a detta di tutti, il tempo sta scadendo e bisogna agire in fretta. Proprio per questo, la Regione Abruzzo, gli autotrasportatori e Autostrade per l'Italia, quasi in coro, chiedono al Mit di sbloccare la situazione. Dopo la Regione, scrivono alla ministra Paola De Micheli ben sedici sigle del mondo dell'impresa e dei sindacati abruzzesi - Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl - che lanciano un appello e chiedono un «impegno diretto» per una «rapida soluzione dei disagi che paralizzano il tratto autostradale». Nella nota, inviata anche al presidente della Regione, Marco Marsilio, e ai parlamentari abruzzesi, le 16 sigle ricordano a De Micheli «il grave congestionamento che interessa attualmente un tratto rilevante dell'autostrada A14, tra l'Abruzzo e le Marche, importantissima arteria del Paese da mesi oggetto di vicende giudiziarie, con sequestri di numerosi viadotti, operati dal gip del Tribunale di Avellino, su manufatti ritenuti pericolosi per la sicurezza dei viaggiatori»; misura cui si sono aggiunti, dopo la ripresa delle attività post Covid, i lavori «di adeguamento alla normativa antincendio di numerose gallerie, che determinano una serie infinita di cantieri, con relative chiusure di carreggiata e circolazione a doppio senso di marcia. Insomma», osservano, «una combinazione micidiale che ha creato un ingestibile caos nella circolazione, con continui rallentamenti e micro-tamponamenti, oltre a lunghe code. Situazione destinata ad aggravarsi ulteriormente nel momento in cui comincerà il cosiddetto esodo estivo per le vacanze».Quindi la richiesta alla ministra di «intervenire su tutte le strutture ministeriali coinvolte, per sollecitare un veloce disbrigo di tutte quelle pratiche burocratiche che consentano al gestore di intervenire velocemente per porre fine ai disagi di quanti hanno la malaugurata sorte di transitare nel tratto interessato».
RIDUZIONE PEDAGGI. Infine la riduzione dei pedaggi: a De Micheli le sedici sigle chiedono infatti di «di farsi portavoce dell'istanza che proviene da tutte le realtà sociali, economiche e produttive dell'Abruzzo e del Paese, affinché il gestore applichi sostanziose riduzioni alla tariffa del pedaggio nel tratto descritto».

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