Condividi: Bookmark and Share
Stampa:
Data: 28/08/2019
Testata Giornalistica: PRIMO NUMERO
    PRIMO NUMERO

150 autisti denunciano 4 ditte di trasporto. “Per 7 anni stipendi illegali”. Indaga la Procura, danno da 28 milioni

La magistratura vuole vederci chiaro dopo l'esposto presentato a maggio dello scorso maggio dai dipendenti di quattro società - Larivera, Sati, Silvestri e Calzolaro - e ha dato mandato alla Guardia di Finanza di svolgere le indagini. I lavoratori si sono rivolti all'avvocato Giuseppe Fazio per far valere le loro ragioni e sono pronti ad opporsi alla richiesta di archiviazione per abuso d'ufficio.

Sono passati all’azione esattamente il 15 maggio del 2018, quando ha deciso di firmare il maxi esposto depositato alla Procura di Campobasso. 150 autisti hanno deciso di far valere le loro ragioni, di chiedere alla magistratura di far luce sui motivi per i quali per sette anni la loro busta paga non fosse a norma nonostante i finanziamenti erogati dalla Regione Molise in favore delle quattro aziende che si occupano del trasporto su gomma. Parliamo di due colossi locali del settore come Larivera e Sati, oltre a Silvestri e Calzolaro.

Per sette anni, la tesi degli autisti, avrebbero dovuto percepire circa 10mila euro in più all’anno. Che i loro stipendi non avessero il previsto aumento a fronte delle ore di lavoro è stato spesso un motivo di protesta dei lavoratori, il cui malcontento è stato raccontato più volte dagli organi di informazione.

Poi dalla denuncia i lavoratori sono passati ai fatti chiamando in causa nel loro esposto oltre alle ditte anche i dirigenti della Regione Molise. Questi ultimi, a loro dire, avrebbero erogato finanziamenti pubblici superiori a quelli previsti nei criteri fissati da una delibera approvata nel 2011 dall’allora governo Iorio nè avrebbero provveduto al controllo sull’utilizzo dei finanziamenti pubblici da parte delle stesse società di trasporto.

A loro volta le società del trasporto invece non avevano adeguato i contratti dei dipendenti sulla base dei fondi ricevuti dalla Regione. Una ‘barca’ di soldi che non si sa dove sia finita e se eventualmente abbia arricchito qualcuno.

Nel giro di un anno la Procura, che ha dato mandato alla Guardia di Finanza di svolgere le indagini, ha iniziato a delineare il quadro informando della vicenda pure la Corte dei Conti.

 In seguito ai primi accertamenti la magistratura ha deciso di archiviare alcuni dei reati ipotizzati nell’esposto, ossia l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio per i dirigenti regionali. Altri reati sono stati stralciati. Il che vuol dire che la Procura ha ritenuto di continuare a procedere per capire se sono stati commessi. Ad esempio, si ipotizza l’indebito arricchimento da parte delle società di autolinee e un danno erariale per 28 milioni di euro.

In attesa di conoscere l’esito degli accertamenti della magistratura gli autisti, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Fazio, sono intenzionati a opporsi alla richiesta di archiviazione per l’abuso d’ufficio e l’omissione di atti d’ufficio.

A ogni modo, nel momento in cui sarà conclusa e qualora la Procura dovesse accertare eventuali responsabilità, questa vicenda giudiziaria potrebbe rivelarsi una ‘bomba’ per le società di trasporto e pure per la Regione Molise che da anni non riesce a mettere in piedi un bando che tuteli i diritti dei lavoratori e degli utenti, costretti spesso a viaggiare su mezzi obsoleti e usurati. Oltre a dover pagare il 40% in più del prezzo del biglietto, una delle sgradite novità di questa estate 2019.


www.filtabruzzomolise.it ~ cgil@filtabruzzomolise.it