132 contagi, si apre settimana decisiva. Consiglio regionale sull’emergenza Covid
UN’ALTRA SETTIMANA DECISIVA PER CAPIRE L’ANDAMENTO DELL’EPIDEMIA. IN MOLISE CRESCITA CONTENUTA MA CI ASPETTANO GIORNI CRUCIALI
Resta di 132 contagiati il totale dei casi positivi riscontrati in Molise da quando è iniziata l’epidemia. Oggi il via a una nuova settimana di straordinaria emergenza, quella che per gli epidemiologici sarà decisiva per vedere i primi effetti delle misure di contenimento. E per il Molise, dove i numeri del contagio sono contenuti, e gli ospedali non sono ancora arrivati a un livello di sofferenza tale da implicare una riorganizzazione straordinaria col supporto di tutte le strutture, comprese quelle private, vale a maggior ragione.
Nei prossimi 7-10 giorni si potrà vedere realmente il risultato, sul piano dei numeri, del distanziamento sociale e dell’isolamento collettivo, e soprattutto l’effetto che le ordinanze anti-spostamento hanno avuto in relazione ai focolai individuati sul nostro territorio, dove ben 5 i comuni coinvolti da blindature totali. Va da sé che la “quarantena” (termine improprio per definire le restrizioni comuni ma efficace e ormai entrato nel gergo comune) deve proseguire. “Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora“, ha dichiarato poche ore fa il ministro della Salute, Roberto Speranza, insistendo sull’importanza delle misure adottate per contenere l’epidemia Covid-19. “Si finirebbe per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri”. Il cambio di fase è ancora lontano e richiederà tempo e gradualità. In questo momento parlare di riapertura è prematuro, “inopportuno e irresponsabile” secondo scienziati ed esponenti governativi. E da oggi comincia anche la fase attiva delle richieste per accedere ai contribuiti straordinari e alle misure di aiuto previste dal Governo, dalla cassa integrazione ai buoni spesa. Non sarà facile, in Molise, gestire anche situazione.
EMERGENZA COVID IN MOLISE: TOMA RIFERISCE IN CONSIGLIO REGIONALE MONOTEMATICO
L’appuntamento è alle 9, con i consiglieri riuniti in videoconferenza per un’inedita seduta dell’assise regionale. L’Aula di Palazzo D’Aimmo si riunisce questa mattina – 30 marzo – dopo circa un mese dall’inizio dell’emergenza legata alla diffusione del coronavirus che in Molise finora ha causato la morte di nove persone. Invece sono 132 i casi registrati sui 953 tamponi effettuati e processati dal Laboratorio analisi dell’ospedale Cardarelli. E’ questo l’unico argomento al centro della riunione del Consiglio regionale, richiesto dal presidente Donato Toma “per poter informare l’Assise sugli sviluppi dell’emergenza causata dal covid-19 e illustrare il piano sanitario messo in atto oltre a tutte le misure poste in essere per arginare il contagio”, si legge nella nota del capo dell’assemblea di via IV Novembre Salvatore Micone. Sarà dunque l’occasione per fare il punto dell’emergenza in Molise, sui ricoverati, sui guariti e sui pazienti dimessi, sui focolai del virus contratto da persone (molti sono operatori sanitari) che vivono in oltre una ventina di comuni molisani, Campobasso in primis, dove si registra il numero più alto di casi.
Ma sarà il momento anche per conoscere l’organizzazione della rete regionale degli ospedali che ha nel Cardarelli il suo nosocomio di riferimento, hub (per usare un termine tecnico) del sistema, con il San Timoteo di Termoli e il Veneziale di Isernia spoke di questa rete. Sulla riorganizzazione degli ospedali ha intenzione di presentare una proposta di legge il consigliere nonché ex governatore Michele Iorio che proprio nelle scorse ore ha scritto al sindaco di Larino Puchetti per coinvolgere gli amministratori. La riapertura dei presidi sanitari chiusi, il Vietri di Larino e il Santissimo Rosario di Venafro, inoltre è stata rilanciata da diversi consiglieri regionali. Cinque degli eletti, in primis gli esponenti del Pd Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, hanno chiesto al presidente Toma e all’Azienda sanitaria regionale di effettuare i tamponi a tappeto su tutti gli operatori sanitari e su coloro che operano nelle case di riposo. Probabilmente nella sua informativa il capo della Giunta regionale darà una risposta anche su questa questione, sentita e appoggiata pure da buona parte dell’opinione pubblica. Da ieri vengono sottoposti ai test molecolari anche i pazienti che presentano un solo sintomo, come prevede la nuova normativa in materia.